Il Maratta

Carlo Maratti, Madonna con bambino in braccio che porge un frutto

Carlo Maratti

Carlo Maratti, detto anche il Maratta, è stato una figura centrale nella pittura italiana del Seicento, riuscendo nel difficile tentativo di conciliare le due principali tendenze dell’epoca: il classicismo di impronta raffaeliana e il barocco romano. Pittore, disegnatore, restauratore e incisore, fu allievo del maestro Andrea Sacchi. Lavorò prevalentemente a Roma, grazie alle commissioni di Papa Alessandro VII e Clemente XI, ma fu molto apprezzato anche dalle corti europee. Per questo molte sue opere sono presenti nei maggiori musei d’oltralpe. Dipinse numerosi quadri e quadretti di Madonne, da cui gli venne il soprannome di Carluccio delle Madonne.

Itinerario Marattiano

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L’itinerario marattiano è un percorso che si snoda all’interno del centro storico di Camerano, che parte dall’infanzia e finisce con la commemorazione della morte di uno dei più celebri pittori della Curia Romana del Seicento. Carlo Maratti è sicuramente il cittadino più illustre di Camerano e le sue tracce sono evidenti ed impresse in diversi luoghi simbolo del paese. Il percorso è il risultato di una ricerca universitaria, divenuta tesi di laurea di una giovane cameranese. Questa edizione dell’itinerario è gratuita e può essere percorsa autonomamente dai visitatori spostandosi nelle tappe individuate.

L'Itinerario marattiano

1) Carlo Maratti nacque a Camerano, nella frazione di San Germano, il 15 maggio 1625, ma trascorse la gran parte della sua esistenza a Roma, dove si trasferì a soli 11 anni, prima presso il fratello Bernabeo e poi presso la scuola pittorica di Andrea Sacchi. Morì il 15 dicembre del 1713. Oggi è sepolto presso la chiesa di Santa Maria degli Angeli a Roma.

2) I Corraducci furono una delle più importanti nobili famiglie di Camerano che svolsero un ruolo cruciale nella vita di Maratti. Furono loro a comportarsi da benefattori e a intuire le precoci capacità pittoriche di un giovanissimo Carlo. Sulla facciata del loro palazzo, che costeggia l’attuale Via Maratti, si nota una lapide commemorativa, aggiunta in occasione dei bicentenario della morte del pittore.

3) All’interno dell’antica chiesa parrocchiale dell’Immacolata Concezione, è custodita la pala d’altare raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Monica, Agostino e Domenico. Sembrerebbe essere stata realizzata da un giovane Maratti intorno al 1650 se non addirittura precedentemente.

4) Scolpito dall’anconetano Vittorio Morelli e donato dalla benefattrice Assunta Lanari Ceci, fu inaugurato il 18 ottobre del 1914 in occasione dei festeggiamenti per il bicentenario della morte del pittore. Era inizialmente circondato da una recinzione in ferro battuto e presenta oggi anteriormente una tavolozza con un pennello, mentre dalla parte posteriore si ricorda, attraversi un’iscrizione, il dono di Assunta fatto ai concittadini

5) Il teatro si erge sul lato destro di Piazza Roma ed è intitolato al pittore. Di impianto neoclassico, presenta in alto un timpano dove sono rappresentate le varie arti e un orologio circondato da due cornucopie a forma di lira. All’interno ospitava il sipario allegorico dipinto da Ettore Ballarini, oggi collocato presso la sala consiliare del Municipio.